Il Giant è l'unico caso di morph per dimensioni. Fu presentato da Ron Tremper nel 2000, dichiarandolo erroneamente co-domiante. L'errore è semplice il co-dominante non ha forma omozigote (Super Giant) diversa da quella eterozigote (Giant), quindi in caso sarebbe dominante incompleto.
Ma sfatiamo il mito: il Giant/Super Giant NON ESISTE. Non c'è alcuna prova che gli esemplari di una certa stazza siano dovuti ad una mutazione genetica, forse si può parlare in alcuni casi di "Giant linebreed", cioè animali selezionati per le loro dimensioni a prescindere da qualsiasi altro carattere.
Tremper dichiarò che il morph avrebbe permesso di avere esemplari di grossa taglia, con maschi Super Giant che a 2 anni di età avrebbero superato i 120gr. Nel 2009 Geckos Etc. presentò un geco da record, battezzato Godzilla, del peso di 170gr e lungo circa 30 cm, battendo il capostipite della selezione: l’ormai famoso Moose. Record piuttosto discutibile, perché se è vero che l'animale era molto lungo, è altrettanto vero che era obeso.
Negli anni furono ipotizzate svariate ibridazioni per ottenere i Giant, tra cui E. macularius x E. angramainyu. Tremper per sfatare queste dicerie chiese al famoso genetista Tony Gamble di fare una verifica genetica dei suoi animali, per poter dichiarare che non si tratti di ibridazione.
Ecco cosa ne uscì: “I sequenced a nuclear gene and a mitochondrial gene for some pure E. angramainyu, pet trade E. macularius, Tremper Super Giants, and some known E. macularius x E. angramainyu hybrids. The Super Giants came out as identical to the pet trade E. macularius while the E. angramainyu hybrids were easily identified as crosses. The mitochondrial gene only tracks the mothers lineage while the nuclear gene comes from both the mom and dad - the hybrids were clearly heterozygous for the E. angramainyu and E. macularius versions of the gene. “ - Tony Gamble, Ph.D. Marquette University / Leopard Gecko Genome -
Ora, lungi da noi mettere in discussione ciò che afferma il Dott. Gamble, luminare della genetica dei gechi assieme al Dott. Bauer. Ci sono però due considerazioni che andrebbero fatte. 1. Il Dott. Tony Gamble dichiara che non ci sia traccia di ibridazione tra E. macularius e E. angramainyu nei campioni che ha analizzato, ma sembra non venga considerato un fattore (ci ripromettiamo di confrontarci con Gamble per definire questa cosa), il primo ipotetico Giant risale a circa 20 anni fa, se Tremper avesse fatto una sola ibridazione tra le due specie, ad oggi a forza di accoppiamenti in purezza con E. macularius, non si potrebbe più parlare di ibrido, ma di introgressione genetica. Quindi un ibrido non dimostrabile, un po' come probabilmente oggi non sarebbe geneticamente dimostrabile che un Afghan Tangerine derivi dall'ibirdazione di due sottospecie. 2. Per chi si è avvicinato ai gechi leopardini negli ultimi 10-15 anni, un animale adulto ha una stazza molto variabile, comprensiva mediamente tra i 50 e i 70 grammi. Ma non si escludono casi di esemplari di più di 90 grammi e che non sono Giant (come Tremper stesso sostiene, se non si conosce la genetica potrebbe essere un geco "normale"). Ora, l'ipotesi più plausibile è che i Giant o Super Giant, che dir sivoglia, mediamente più grandi (ma nemmeno troppo) non siano altro che una selezione di esemplari di buona stazza. Introno agli anni 90 quando ancora era possibile vedere nei negozi Eublepharis macularius di cattura, non era raro notare femmine tra i 70 e i 90gr, con maschi più grandi. Inoltre, la taglia media era tra i 25 e i 27cm, oggi se ne vedono molti superare a fatica i 20cm. Cos'è successo? Probabilmente, come spesso capita quando si seleziona solo tenendo conto dei colori, in cattività la stazza dei gechi leopardini si è ridotta rispetto ai conspecifici selvatici. 3. I test del Dott. Galmbe non dimostrano comunque la presenza di una mutazione che definisca in modo certo che il Giant sia un carattere genetico ben definibile.